Deposito per attività di export
Hai una piccola/media impresa e hai deciso di espanderti, esportando i tuoi prodotti all’estero?
Ottima scelta! Il made in Italy è sempre molto ambito sul panorama internazionale, a partire da food and beverage per arrivare fino a moda e design.
Se i tuoi prodotti sono apprezzati nella Penisola e vuoi sperimentare il mercato internazionale, ci sono però alcuni passaggi principali ai quali dovresti prestare attenzione.
1.Indaga. In primis dovresti fare un’indagine di mercato per verificare la richiesta del prodotto che produci nei vari paesi del globo. Fai quindi un’accurata ricerca tramite internet: in questi casi si rivelerà davvero utilissimo. Sul motore di ricerca dovresti digitare il prodotto e la relativa richiesta da parte di una nazione. Potresti anche optare per una ricerca per parole chiave per monitorare quanti utenti cercano un certo tipo di prodotto in un determinato lasso di tempo.
2.Informati. il secondo passo è quello di consultare siti come ad esempio ICE che aiutano gli imprenditori italiani a far conoscere il proprio prodotto e ad esportarlo sui mercati esteri. Qui troverai dati preziosi sugli adempimenti burocratici che dovrai rispettare, come tariffe doganali, informazioni sugli scambi merci etc.
3.Individua i clienti potenziali. A questo punto avrai le idee più chiare su quale sia il giusto mercato dove vendere i tuoi prodotti e sarai pronto per la stesura di un business plan per l’internazionalizzazione. Qui ti segnerai i potenziali acquirenti del tuo prodotto, come negozi, supermercati e catene.
4.Valuta l’aspetto fiscale. Una volta inquadrato il mercato obiettivo, dovrai prendere contatto con la camera di commercio del posto e rivolgerti a un commercialista per informarti sulle ricevute, le fatture e le bolle da allegare ai tuoi prodotti prima della spedizione.
5.Scegli il nome del brand. Se hai un’impresa avviata, il tuo prodotto avrà già un nome, che sicuramente suona bene nella nostra lingua, ma cosa significa nel mercato di riferimento? Scoprilo in anticipo. Se non lo farai potresti finire con un fiasco, come quando Chevrolet introdusse sul mercato Venezuelano la “Nova”, che in spagnolo significa “Non va”!
6.Fai attenzione al packaging. Qui dovrai prestare attenzione a vari fattori, in primis i colori della confezione. In America, ad esempio il rosso equivale a un “pericolo imminente” o ad un “avvertimento”, mentre nella cultura cinese indica “buona fortuna”. Accertati poi che la grafica e le illustrazioni siano appropriate, attraenti e comprensibili e che il logo “made in Italy” sia bene in evidenza. Infine scegli con cura la dimensione o la quantità del prodotto stesso. Se per il modello di consumo Usa, infatti, una certa dimensione sarebbe perfetta, quella stessa potrebbe risultare eccessiva in Giappone. Un singolo Big Mac, ad esempio, è solo un piccolo snack per un americano, ma quello stesso hamburger può tranquillamente fare da pranzo a due francesi!
7.Riponi con cura il tuo prodotto. L’ultimo passo è quello di trovare un deposito dove riporre i beni da esportare in attesa che vengano venduti. Il deposito dovrà avere le condizioni climatiche giuste per evitare che i prodotti si danneggino e dovrà essere sicuro, per evitare spiacevoli sorprese. l’ideale è noleggiare un deposito temporaneo BoxUp XXL che proteggerà i tuoi prodotti prima del loro viaggio all’estero.
Per il momento è tutto. In bocca al lupo per la tua prossima avventura a “spasso” per il mondo 🙂